Nuova Sabatini

Il MISE ha deciso di mettere ordine nella disciplina della Nuova Sabatini, emanando il D.M. 22 aprile 2022. Ma nessun allarme, le regole, nella sostanza, restano le stesse!

La Nuova Sabatini resta infatti un contributo in conto impianti a fronte di un finanziamento bancario per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, il cui importo varia a seconda del tipo di bene acquistato e della Regione in cui è realizzato l’intervento. Ovvero? 

In termini reali, il contributo equivale ad un contributo in conto impianti pari al 7,72% per i beni ordinari ed un 10,09% per i beni 4.0 e gli “investimenti green”.

Si attende il provvedimento che approvi i nuovi formulari per la presentazione della domanda e definisca con precisione quali certificazioni di processo o di prodotto sono necessarie per gli interventi considerati “investimenti green”. 

Ulteriore novità: Le fatture elettroniche, sia di acconto che di saldo, riguardanti i beni per i quali sono state ottenute le agevolazioni, devono riportare nell’apposito campo il «Codice unico di progetto – CUP», oltre al riferimento alla norma istitutiva dell’intervento.

AGEVOLAZIONE

 

INTENSITÀ

Il finanziamento, o leasing finanziario, dopo il Decreto crescita copre fino al 100% dei costi ammissibili per un importo massimo di 4.000.000 euro e un minimo di 20.000,00 euro, anche frazionato in più iniziative di acquisto, per una durata massima di 5 anni dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

La legge di bilancio 2022 ha di nuovo previsto l’erogazione del contributo in unica soluzione, che nel 2021 era stata generalizzata per tutti i contributi a prescindere dall’importo, soltanto per i finanziamenti non superiori a 200.000 euro.

Sabatini tradizionale:
Il contributo concesso è pari all’ammontare complessivo degli interessi, calcolati in via convenzionale su un finanziamento quinquennale al tasso d’interesse del 2,75%, d’importo equivalente al finanziamento richiesto (in termini di contributo reale corrisponde ad un contributo in conto impianti del 7,72%).

Sabatini Industria 4.0:
Nel caso si tratti di investimenti “industria 4.0” il tasso di interesse viene incrementato del 30% pari al 3,575% (in termini di contributo reale corrisponde ad un contributo in conto impianti del 10,09%).

La stessa maggiorazione  è prevista anche per macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

Nel caso di contestuale aumento di capitale sociale il tasso di interesse su cui verrà calcolata l’agevolazione sarà del 5% nel caso delle piccole imprese e del 3,575% nel caso delle medie imprese.

Le micro e piccole imprese che effettuano investimenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia potranno usufruire del contributo maggiorato, calcolato su un tasso di interesse annuo del 5,50%.

 

OPERATIVITÀ

 

SCADENZA AGEVOLAZIONE

Scadenza ad esaurimento fondi.

ADEMPIMENTI

Per la fruizione dell’agevolazione è necessario apporre nelle fatture di fornitura relative agli investimenti oggetto di agevolazione la dicitura “spesa di euro …..… realizzata con il concorso delle provvidenze previste dall’articolo 2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69“.

Per le fatture emesse in formato cartaceo, la dicitura in questione deve essere riportata sull’originale di ogni fattura, sia di acconto che di saldo, con scrittura indelebile, anche mediante l’utilizzo di un apposito timbro.

In caso di fatturazione elettronica, la predetta dicitura deve essere apposta su ogni titolo di spesa mediante una delle seguenti modalità:

  1. inserendo nell’oggetto o nel campo note della fattura elettronica la dicitura di cui all’articolo 10, comma 6, decreto interministeriale 25 gennaio 2016: “spesa di euro …..… realizzata con il concorso delle provvidenze previste dall’articolo 2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69
  2. inserendo la medesima dicitura nella causale di pagamento del relativo bonifico;
  3. qualora non sia possibile inserire per esteso la predetta dicitura, è sufficiente l’inserimento del CUP all’interno della fattura o nella causale del pagamento; in quest’ultimo caso, è necessario che nella causale del relativo bonifico, oltre all’indicazione del CUP, ci sia anche un richiamo al titolo di spesa oggetto del pagamento.

La fattura trovata sprovvista della predetta dicitura nel corso dei controlli e delle verifiche, come previsti dalla normativa di riferimento, non è considerata valida e determina la revoca della quota corrispondente di agevolazione, fatta salva la possibilità di regolarizzazione da parte dell’impresa beneficiaria (art. 10, decreto interministeriale 25 gennaio 2016).

Nel caso della fattura elettronica, qualora la predetta dicitura non sia stata apposta secondo le modalità sopra descritte, è possibile procedere alla regolarizzazione mediante l’emissione di una nota di credito volta ad annullare il titolo di spesa errato e la successiva emissione di un nuovo titolo di spesa corretto.

Per gli investimenti avviati successivamente al 17/06/2022 in fattura è necessario indicare anche il CUP.

 

FONDI DISPONIBILI

 

Il Decreto Agosto ha rifinanziato la misura per 64 milioni di Euro, la legge di bilancio 2021 ha rifinanziato la misura per l’anno 2021 con 370 milioni di Euro. Altri 600 milioni di Euro sono stati stanziati con decreto-legge 30 giugno 2021. La legge di bilancio 2022 rifinanzia la misura fino al 2027.